Speranza e gratitudine

Riporto qualche frase tratta da "Gratitudine" (Adelphi, 2016), un breve libro nel quale sono riportati quattro articoli scritti dal celebre neurologo Oliver Sacks per il New York Times alla fine della sua vita.
Sacks è noto per opere come "Risvegli", "Musicofilia" "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello", "Allucinazioni" e l'autobiografia "In movimento", pubblicata nel 2016. E' morto a New York il 30 agosto 2015, dopo una vita di studio, scrittura, lavoro clinico con i pazienti, viaggi e amicizia.
Si tratta, a mio avviso, di un lirico inno alla vita, un grande esempio di speranza e di gratitudine per ciò che si è ricevuto.
Nel primo articolo di "Gratitudine", scritto al compimento del suo ottantesimo anno, Sacks fa un elogio della vecchiaia e dichiara di trovarsi all'inizio di "una nuova era".
Così scrive: "Non penso alla vecchiaia come ad un'epoca triste da sopportare, ma come un tempo di piacere e libertà: libertà dalle fastidiose urgenze di giorni precedenti, libertà di esplorare i miei desideri e di legare assieme pensieri e sentimenti di una vita". 
Il secondo articolo è stato scritto a distanza di un anno dal primo, a seguito della diagnosi di tumore al fegato che lo ha portato poi alla morte. Consapevole della gravità e incurabilità del tumore che lo ha colpito, Sacks scrive: "All'improvviso percepisco un fuoco luminoso e una prospettiva. So che non c'è tempo per nulla che non sia essenziale. Devo concentrarmi su me stesso, sul mio lavoro e sui miei amici..."



"Non posso fingere di non aver paura, ma il sentimento predominante è la gratitudine. Ho amato e sono stato amato. Ho ricevuto molto e ho dato qualcosa in cambio. Ho letto e viaggiato, ho pensato e scritto... Sono stato, al di sopra di tutto, un essere che sente, un animale pensante, in questo bel pianeta, cosa che mi sembra un enorme privilegio e una grande avventura".



Essere grati è una capacità psichica molto evoluta che consente di apprezzare il buono di noi stessi, degli altri e, più in generale, della vita. In questo senso, la gratitudine è legata alla speranza, alla possibilità di pensare che in ogni momento e in ogni circostanza della vita possiamo godere di ciò che abbiamo e di ciò che diamo. Parlando di questo, il pensiero va a Melanie Klein, psicoanalista austriaco-britannica (1882-1960), secondo la quale "il sentimento della gratitudine è una delle espressioni più evidenti della capacità di amare. La gratitudine è un fattore essenziale per stabilire il rapporto con l'oggetto buono e per poter apprezzare la bontà degli altri e la propria".